La Capsulite Adesiva o Spalla congelata
La Capsulite Adesiva è caratterizzata da un’importante perdita di mobilità attiva e passiva della spalla, imputabile ad un processo infiammatorio con conseguente formazione di aderenze tra capsula e collo anatomico dell’omero. Il volume articolare si riduce a meno di 10-12ml (normalmente e pari a 20ml).
Per la diagnosi di “spalla congelata” non esistono criteri diagnostici universalmente riconosciuti; i seguenti parametri sono comunque accettati dalla maggior parte degli specialisti:
- Ridotta mobilità gleno-omerale e desincronizzazione della mobilità del cingolo scapolo-omerale
- Ridotta elevazione (meno di 135°) Fig.A
- Ridotta rotazione esterna del 50-60% dei valori normali Fig.B
- Rotazione interna molto limitata ( la mano non arriva ai processi spinosi di L5-S1) Fig.C
Le normali proiezioni radiografiche solitamente non evidenziano lesioni. L’artografia di spalla è da considerarsi l’esame fondamentale per la diagnosi di tale patologia. Non deve però essere considerato un esame di routine, in quanto invasivo, ma va consigliato dall’ortopedico in caso di significatività all’anamnesi o all’esame clinico.
La Capsulite Adesiva o “Spalla congelata” viene considerata primaria, quando ha un esordio spontaneo; è secondaria quando è imputabile a una qualche condizione patologica (per es.trauma della spalla, frattura dell’omero, ecc)
La sintomatologia tipica di una spalla congelata primaria è suddivisa in tre fasi:
- Fase dolorosa (fase di congelamento)
- Durata 2-9 mesi
- Dolore ingravescente diffuso di spalla, perdita graduale dell’articolarità gleno-omerale
- Impotenza funzionale progressiva a carico dell’arto interessato
- Rigidità
- Durata 4-12 mesi
- Importante limitazione articolare, con perdita dell’extrarotazione, intrarotazione e abduzione
- Fase di scongelamento
- Durata altamente variabile
- Recupero graduale del movimento.
Trattamento e protocollo riabilitativo
L’iter per una corretta riabilitazione prevede:
Step 1
- Infiltrazione subacromiale di Marcaina (per la distensione capsulare ed anestesia locale) e Kenacort ( a scopo antiflogistico) , da parte dello specialista.
- Mobilizzazione passiva della spalla, entro 12h dall’infiltrazione, sino al recupero dai 30° ai 60°, in elevazione ed abduzione.
Step 2
- Esercizi di streching(per 3 volte alla settimana) in acqua calda (32°) su tutti i piani di movimento, in particolare per il recupero dell’extrarotazione. Questa fase può durare dalle 3 alle 5 settimane.
- Successivamente, il paziente può iniziare a seguire un programma di potenziamento muscolare nei limiti imposti dall’articolarità recuperata. Questa fase è altamente variabile.
Step 3
- In genere la riabilitazione si sospende quando si raggiungono i 150° di elevazione anteriore, i 45° di extrarotazione e l’intrarotazione a livello del 12° processo spinoso toracico. Ma comunque il paziente deve continuare ad eseguire gli esercizi che gli verranno insegnati per 5 minuti per 2 volte al giorno, per un periodo di almeno 3 mesi.
Gli obiettivi del trattamento riabilitativo sono il controllo della sintomatologia dolorosa ed il recupero della articolarità della spalla. Il trattamento dipende dall’esame clinico e dalla stadio della patologia al momento della diagnosi; viene continuamente modificato in relazione alla risposta del paziente al trattamento seguito.
Bibliografia:
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